Presidenti e S&P 500: Chi ha Fatto Crescere il Mercato?

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Dal 1945, l’S&P 500 ha generalmente registrato una performance migliore durante le presidenze democratiche rispetto a quelle repubblicane. In media, l’S&P 500 ha visto un guadagno annuale dell’11,2% sotto i presidenti democratici, rispetto al 6,9% sotto i presidenti repubblicani. Questo trend evidenzia una chiara sovraperformance durante le amministrazioni democratiche. Il mercato azionario ha anche teso a performare particolarmente bene quando un presidente democratico era affiancato da un Congresso diviso o controllato dai repubblicani, con rendimenti annuali che superavano il 13% in tali casi.

Questa sovraperformance è coerente in vari studi, mostrando un vantaggio a lungo termine sotto la guida democratica.

In questo articolo andremo a esaminare in dettaglio la performance dell’S&P 500 (SPX) negli ultimi 30 anni, durante le amministrazioni di cinque diversi presidenti statunitensi.

La migliore performance dell’S&P 500 sotto un presidente degli Stati Uniti dal 1945 si è verificata durante la presidenza di Bill Clinton (1993–2001), quando il mercato è aumentato di oltre il 200%, trainato dal boom delle dot-com e dalla forte crescita economica. Su base annuale, l’S&P 500 ha registrato un rendimento di circa il 15% durante il mandato di Clinton.

Al contrario, la peggiore performance si è verificata durante la presidenza di George W. Bush (2001–2009), quando l’S&P 500 è sceso di circa il 40%. Il suo mandato è stato segnato dallo scoppio della bolla delle dot-com, dagli attacchi dell’11 settembre e dalla crisi finanziaria del 2008, che hanno gravemente influenzato i rendimenti del mercato azionario.

La performance complessiva dell’S&P 500 durante i mandati di Bill Clinton e George W. Bush riflette due periodi economici molto diversi:

Bill Clinton (1993–2001): Sotto Clinton, l’S&P 500 ha sperimentato una crescita straordinaria, aumentando di oltre il 200% durante i suoi due mandati. Su base annuale, il mercato ha registrato un rendimento di circa il 15%. Questo periodo è stato caratterizzato da una forte crescita economica, un calo dei tassi di interesse e il boom tecnologico, che ha notevolmente aumentato i prezzi delle azioni. È stata una delle migliori performance del mercato azionario di qualsiasi presidente nella storia degli Stati Uniti.

George W. Bush (2001–2009): Al contrario, l’S&P 500 è diminuito di circa il 40% durante la presidenza di Bush, portando a una perdita annualizzata. Il suo mandato è stato segnato da sfide economiche significative, tra cui le conseguenze del crollo delle dot-com, gli attacchi terroristici dell’11 settembre e la crisi finanziaria globale del 2008, che ha portato a gravi perdite nel mercato azionario.

La performance dell’S&P 500 durante i due mandati del presidente Barack Obama riflette una robusta ripresa dalla crisi finanziaria del 2008 e una successiva crescita economica:

Primo mandato (2009–2013): Quando Obama è entrato in carica nel gennaio 2009, gli Stati Uniti erano ancora profondamente immersi nella crisi finanziaria del 2008. L’S&P 500 ha toccato il fondo nel marzo 2009 e da quel punto ha avviato una forte ripresa. Alla fine del suo primo mandato, l’S&P 500 era aumentato di circa l’85%, sostenuto da stimoli monetari e sforzi di ripresa.

Secondo mandato (2013–2017): Nel secondo mandato di Obama, l’S&P 500 ha continuato la sua traiettoria ascendente, aumentando di circa il 53%. L’economia stava consolidando la sua ripresa, con tassi di interesse bassi e profitti aziendali in miglioramento che hanno contribuito alla continua ascesa del mercato azionario.

Nel complesso, durante gli otto anni di Obama in carica, l’S&P 500 è aumentato di circa il 166%, segnando uno dei migliori periodi di performance del mercato azionario sotto qualsiasi presidente.

Il confronto della performance dell’S&P 500 durante le presidenze di Donald Trump e Joe Biden rivela differenze significative, influenzate da eventi globali e politiche economiche:

Donald Trump (2017–2021):

Performance complessiva: L’S&P 500 è aumentato del 67,8% durante i quattro anni di Trump in carica. I suoi primi tre anni hanno visto una crescita costante, prima che la pandemia di COVID-19 causasse un brusco calo del mercato nel 2020.

Rendimenti annualizzati: La presidenza di Trump ha registrato una media di guadagni annuali del 14,5% nell’S&P 500.

Impatto: Il mandato di Trump ha visto un ambiente favorevole alle imprese con tagli alle tasse e deregolamentazione, contribuendo a una forte performance del mercato, sebbene la pandemia abbia significativamente influenzato il suo ultimo anno in carica.

Joe Biden (2021–presente):

Performance complessiva: Da quando Biden è entrato in carica nel gennaio 2021, l’S&P 500 è aumentato di circa il 34% all’inizio del 2024. Il suo primo anno ha visto un notevole guadagno del 37,4%, segnando uno degli inizi più forti per una presidenza nella storia del mercato azionario.

Declino nel 2022: Il secondo anno di Biden è stato segnato da un calo del 19% nell’S&P 500, dovuto in gran parte all’aumento dell’inflazione e ai rialzi aggressivi dei tassi da parte della Federal Reserve.

Rendimenti annualizzati: Finora, il guadagno medio annuo sotto Biden è stato di circa l’11,9%, leggermente inferiore alla performance annualizzata di Trump.

Entrambe le presidenze hanno avuto momenti di forte crescita del mercato, ma hanno anche affrontato sfide significative: Trump con la pandemia di COVID-19 e Biden con l’alta inflazione e la stretta monetaria.