Chi è Sanae Takaichi e cosa significa per il Giappone? La “Lady di Ferro” al timone della quarta economia mondiale

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6 ottobre 2025 – In un colpo di scena che segna una pagina storica per il Giappone, Sanae Takaichi, 64 anni, è stata eletta presidente del Partito Liberal Democratico (LDP), la forza conservatrice al governo da oltre 70 anni. Con questa vittoria, ottenuta il 4 ottobre al ballottaggio contro Shinjiro Koizumi, Takaichi è in pole position per diventare la prima donna Primo Ministro del Paese, con la conferma parlamentare prevista entro metà ottobre. Nata a Nara, l’antica capitale imperiale, Takaichi rappresenta un mix esplosivo di conservatorismo nazionalista, pragmatismo economico e un passato da batterista heavy metal negli anni universitari – un dettaglio che la rende una figura atipica nella rigida gerarchia politica giapponese. Ma chi è davvero questa “Iron Lady” ispirata a Margaret Thatcher, e quali cambiamenti porterà al Giappone, alle prese con stagnazione economica, yen debole e tensioni geopolitiche? Approfondiamo il suo profilo e le implicazioni per la quarta economia mondiale, inclusa la reazione immediata dei mercati.

Un passato da ribelle: Dalla batteria heavy metal al Parlamento

Sanae Takaichi, nata nel 1961, cresce in una famiglia legata all’industria automobilistica, un pilastro dell’economia nipponica. Laureata in scienze politiche all’Università di Kobe, trascorre un periodo di studio negli Stati Uniti con una borsa di studio sponsorizzata da Panasonic, dove entra in contatto con ambienti conservatori americani che influenzano la sua visione sulla sicurezza economica e la politica monetaria espansiva. Negli anni del college, suona la batteria in una band heavy metal e coltiva passioni come il motociclismo e le immersioni subacquee – tratti che contrastano con l’immagine di rigida conservatrice che proietta oggi.

Elette deputata nel 1993, Takaichi entra presto nel giro ristretto del potere: ministra per gli Affari di Okinawa e dei Territori Settentrionali sotto Shinzo Abe, diventa la prima donna a presiedere il Consiglio di ricerca politica dell’LDP. Ricopre il ruolo record di ministra degli Affari Interni e Comunicazioni per 1.438 giorni, e dal 2022 al 2024 guida il Ministero della Sicurezza Economica, focalizzandosi su supply chain domestiche e contrasto alla dipendenza dalla Cina. Protégé di Abe – assassinato nel 2022 – e ammiratrice dichiarata di Thatcher (di cui ha letto l’autobiografia come “il mio tesoro”), Takaichi incarna l’ala destra del partito: sostenitrice della revisione della Costituzione pacifista per rafforzare le Forze di Autodifesa, frequentatrice del controverso Santuario Yasukuni (simbolo del militarismo prebellico) e critica dell’immigrazione.

Le sue posizione sociali sono altrettanto rigide: contraria al matrimonio egualitario, alla possibilità per le coppie di mantenere cognomi diversi e alla primogenitura femminile nella linea imperiale. Eppure, in campagna ha promesso più donne nel governo, un gesto simbolico in un Giappone che occupa il 118° posto nel Global Gender Gap Report 2025 per parità di genere.

La vittoria di Takaichi: Un trionfo conservatore in un partito in crisi

La sua elezione non è stata una passeggiata: al terzo tentativo (dopo i fallimenti del 2021 e 2024), Takaichi ha battuto Koizumi – figlio dell’ex premier Junichiro e rappresentante dell’ala moderata – con 185 voti contro 156 al ballottaggio. L’LDP, reduce da scandali e perdite elettorali, ha scelto la stabilità della destra per riconquistare la base, ma governa in coalizione con Komeito e deve negoziare con l’opposizione per mantenere la maggioranza. “L’LDP deve cambiare per il bene del Giappone di oggi e di domani”, ha dichiarato nel discorso di vittoria, promettendo di trasformare “ansie quotidiane in speranza”.

La reazione dei mercati: Nikkei ai massimi storici, yen in caduta libera

L’annuncio ha scatenato un’ondata di euforia sui mercati giapponesi: il Nikkei 225 ha balzato del 4,8% lunedì 6 ottobre, toccando un record assoluto sopra i 48.000 punti – il guadagno giornaliero più ampio da luglio – trainato da titoli tech, auto e difesa come Mitsubishi Heavy Industries (+11%). L’indice Topix ha seguito a ruota, +3,1%, mentre gli analisti attribuiscono il rally alle aspettative di politiche pro-business e stimoli fiscali sotto Takaichi.

Al contrario, lo yen ha subito un tonfo: -1,5-1,7% contro il dollaro, con USD/JPY che ha sfondato i 150 (a 149,75), riducendo le scommesse su un rialzo dei tassi BoJ a ottobre (probabilità <50%). I rendimenti dei JGB sono calati sul breve termine (0,15%) ma saliti sul lungo (1,05%), riflettendo timori sul debito. Su X, trader parlano di “Takaichi Trade”: euforia azionaria ma rischi per lo yen, con commenti come “Yen in picchiata su scommesse dovish BoJ”.

Cosa significa per il Giappone: Economia espansiva, ma rischi geopolitici

Per l’economia giapponese – alle prese con inflazione galoppante (soprattutto sul riso), stagnazione salariale e un debito pubblico al 260% del PIL – Takaichi evoca l'”Abenomics 2.0″: stimoli fiscali aggressivi, tagli alle tasse e investimenti in settori strategici come semiconduttori, energia e difesa (fino al 2% del PIL). La sua “Sanaenomics” prevede ¥20 trilioni di spesa pubblica per sostenere famiglie e aree rurali, riducendo l’IVA sui generi alimentari e ritardando eventi come l’Expo di Osaka se necessario. Analisti prevedono un PIL al +1,2% nel 2026 (dal +0,9% attuale), ma temono un ulteriore indebolimento dello yen (verso ¥155/USD) e rendimenti JGB in rialzo, con rischi di “vigilantes del debito”.

Sulla politica estera, Takaichi è una “superfalca”: linea dura con Pechino (inclusa un’alleanza con Taiwan), rafforzamento dell’alleanza USA-Giappone e promozione dell'”Indo-Pacifico libero e aperto”. Questo potrebbe stabilizzare le supply chain asiatiche contro le tariffe trumpiane, ma accendere tensioni regionali e spaventare gli investitori sensibili al rischio geopolitico.

Il calendario economico della settimana: Asia in pausa, Europa sotto i riflettori

Mentre il Giappone digerisce il cambio ai vertici, il calendario economico (dal 6 ottobre) è influenzato dalle festività: Chuseok in Corea del Sud e National Day in Cina riducono i volumi asiatici, lasciando spazio a dati europei (orari GMT):

  • Lunedì 6 ottobre: Disoccupazione svizzera s.a. (2.9%, 03:00); Produzione industriale spagnola YoY (2.5%, 03:00); PMI costruzione Eurozona (Italia 47.7, Germania 46.0, Francia 46.7, area euro 46.7 alle 03:30) – letture sotto 50 segnalano contrazione. Registrazioni auto UK (82.908, 04:00); PMI costruzione UK (45.5 vs 46.1, 04:30); Sentix investor confidence (-9.2 vs -7.5, 04:30).
  • Martedì 7 ottobre: PMI servizi/manifatturiero India (61.6/61.90%, 01:00); Bilancia commerciale USA (-78.3B, 08:30 ET).

Nessun dato chiave giapponese, ma i verbali BoJ di settembre (7 ottobre) saranno scrutinati per echi della “Sanaenomics” – consensus: un ritocco al rialzo al 0.5% entro fine anno, ma Takaichi frena per non danneggiare gli esportatori.

DataEventoPrevisionePrecedenteImpatto
6 ottPMI Costruzione Eurozona46.746.7Alto
6 ottPMI Costruzione UK45.546.1Medio
7 ottBilancia USA-78.3B$-61.2B$Alto

Dati deboli in Europa potrebbero indebolire l’euro, favorendo lo yen e gli export nipponici.

Prospettive: Speranza economica, ma con asterischi

La leadership di Takaichi promette un Giappone più assertivo e dinamico: Nikkei verso 50.000 entro metà 2026, yen stabilizzato da stimoli mirati e un PIL rivitalizzato. Ma i rischi sono alti: debito esplosivo, tensioni con Pechino e un conservatorismo che potrebbe alienare i giovani. In un contesto globale di volatilità (come i record BIS su derivati FX/IRD a 9.6/7.9 trilioni giornalieri, con yen al 16.8% dei volumi), Takaichi deve bilanciare crescita e stabilità. Per il Giappone, è l’alba di una “nuova era” – ma solo il tempo dirà se sarà di ferro o di velluto.

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