La Banca Centrale Europea (BCE) ha rilasciato una dichiarazione stampa il 12 settembre 2024, annunciando la decisione di ridurre il tasso sui depositi di 25 punti base. Questa mossa è stata presa dopo una valutazione aggiornata delle tendenze inflazionistiche, delle dinamiche dell’inflazione sottostante e dell’efficacia della politica monetaria. La BCE mira a ridurre il grado di restrizione monetaria, assicurando al contempo che l’inflazione torni gradualmente al suo obiettivo di medio termine del 2%. Le ultime proiezioni mostrano tassi di inflazione del 2,5% nel 2024, del 2,2% nel 2025 e dell’1,9% nel 2026. L’inflazione di fondo per il 2024 e il 2025 è stata rivista al rialzo a causa di un’inflazione dei servizi superiore alle aspettative.
L’inflazione interna rimane alta, trainata dall’aumento dei salari, ma le pressioni sui costi del lavoro stanno iniziando a moderarsi. Le previsioni di crescita economica sono state leggermente riviste al ribasso, con una crescita prevista dello 0,8% nel 2024, dell’1,3% nel 2025 e dell’1,5% nel 2026, principalmente a causa di una domanda interna più debole.
La BCE ha ribadito il suo impegno a riportare l’inflazione al suo obiettivo del 2% e a mantenere una politica monetaria restrittiva finché necessario. Le decisioni sui tassi di interesse continueranno ad essere basate sui dati e saranno prese di volta in volta.
A partire dal 18 settembre 2024, entreranno in vigore le modifiche al quadro operativo. Lo spread tra il tasso sui depositi e le operazioni di rifinanziamento principali sarà fissato a 15 punti base, mentre lo spread sulla linea di credito marginale rimarrà a 25 punti base. Il nuovo tasso sui depositi sarà del 3,50%, il tasso di rifinanziamento sarà del 3,65% e il tasso della linea di credito marginale sarà del 3,90%.
La BCE ha anche affrontato i suoi programmi di acquisto di attività (APP e PEPP). Il portafoglio APP sta diminuendo gradualmente, e il portafoglio PEPP sta diminuendo di 7,5 miliardi di euro al mese, con le reinvestimenti del PEPP che termineranno entro la fine del 2024. Tuttavia, la flessibilità nelle reinvestimenti continuerà per contrastare i rischi legati alla trasmissione della politica monetaria. Infine, la BCE ha indicato la sua disponibilità a regolare i suoi strumenti se necessario per garantire la stabilità dei prezzi e una trasmissione efficace della politica monetaria in tutta l’area dell’euro.
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